Mercoledì mattina nel Duomo di Monza abbiamo salutato il nostro presidente onorario, il nostro Pietro il Grande. La sua grandezza, la sua magnanimità, la sua generosità sono state sottolineate in più occasioni. L’arciprete, monsignor Silvano Provasi, che ha officiato la celebrazione funebre, ha ricordato “il dono, il progetto di vita” che Mazzo ha lasciato alla città di Monza e ha esortato i presenti a non “stancarsi mai di trasformare il volto della città per renderla più solidale e accogliente attraverso lo sport” nemmeno quando prevalgono “le difficoltà, le delusioni, i tradimenti, l’arroganza del male”. Il saluto al nostro presidente è stato rivolto (su espresso desiderio dei figli Mauro e Roberto) da un suo grande amico, l’ex sindaco Dario Allevi. “Te ne sei andato con la forza, il coraggio, la serenità che hanno contraddistinto la tua esistenza- ha esordito senza celare la sua commozione- ti consideravo un highlander, una figura straordinaria che aveva bloccato la macchina del tempo. Eri un punto di riferimento, un grande uomo, un signore di altri tempi, un saggio dispensatore di consigli”. L’ex primo cittadino ha ricordato i tanti momenti sereni trascorsi insieme, le “battaglie” per l’autodromo, per la provincia, le occasioni sportive. E ha rimarcato: “Avevi un cuore grande, eri attento ai più fragili e ai più bisognosi. Negli anni Settanta hai fondato la società Cantalupo e hai tolto tanti ragazzi dalla strada. Sei stato vicino all’associazione Arcobaleno Down prima a Gino e poi a Elena”. Allevi si è soffermato su un episodio in cui Mazzo è stato protagonista. “In occasione del quarantesimo anniversario dell’Ussmb il presidente del Coni Giovanni Malagò ti ha chiamato maestro e tu eri giustamente orgoglioso. Non avrebbe potuto scegliere un appellativo più giusto. Tu hai condiviso e trasmesso i valori con la lettera maiuscola. Sei stato un educatore che ha attraversato generazioni di monzesi”. Solo la fede calcistica separava Mazzo, tifosissimo dell’Inter, e Allevi, grande sostenitore della Juventus. “Malgrado ciò – ha evidenziato Allevi – sono contento che tu possa aver gioito per la seconda stella della tua amata Inter”. Appena sceso dall’altare l’ex sindaco monzese ha ricevuto l’abbraccio commosso di Roberto Mazzo.