Sebbene il 3 marzo rappresentasse un importante anniversario, la cena organizzata dal presidente Pietro Mazzo allo Sporting è stata soprattutto una irripetibile conviviale che ha raccolto 95 ospiti, tutti protagonisti attivi della storia dell’USSM-USSMB. Tutti a celebrare un traguardo raggiunto grazie alla capacità di aggregare e fondere quattro elementi che il Presidente ha identificato in Passione, Amicizia, Cuore e Fortuna.
Questo traguardo è anche il coronamento di una vita che quest’uomo, lomellino di nascita ma di adolescenza milanese, ha dedicato allo Sport come mezzo per l’aggregazione e la crescita dei giovanissimi: un insegnamento brillantemente raccolto dal figlio Roberto presidente dalla Juvenilia.
Pietro Mazzo uomo di sport, ma anche imprenditore e così ecco che, accanto al mecenatismo rimasto indimenticato nella memoria riconoscente di ex calciatori del Cantalupo, ora adulti, si è affiancata la capacità manageriale e quella dote, rara, di individuare validi collaboratori, motivarli ed elogiarli.
Una figura così non poteva non essere premiata; così, subito dopo l’applauditissimo discorso dove ha ripercorso le tappe salienti dell’USSMB “dallo scantinato di via Amati” e ricordato i due straordinari momenti della vita del Festival (la visita di Marco Pantani nel 1998 e il Giuramento degli Alpini nel 1999), Pietro Mazzo si è visto assegnare da Fabrizio Ciceri (uno dei tre vicepresidenti) la Stella d’oro dell’USSMB, un’onorificenza prestigiosa con cui, per 23 volte, egli aveva premiato altrettanti eccezionali esponenti dello Sport.
Stavolta il prescelto era lui e la sala, dove erano presenti anche i figli Mauro e Roberto, ha accompagnato il rito con una acclamazione.
Dopo le parole del sindaco Roberto Scanagatti una sorpresa giunta da Roma: la lettera di Giovanni Malagò, presidente nazionale del Coni: una serie di riconoscimenti, elogi e piacevoli ricordi letti da Enrico Radaelli.
Poco dopo un altro riconoscimento, un grazie riservatogli da dirigenti dell’USSMB e da amici: un medaglione d’argento con dedica consegnatogli dagli altri vicepresidenti: Riccardo Corio e Vincenzo Magni. Varie forme per esprimere in modo tangibile e prezioso tanta ammirazione e riconoscenza.
La serata era stata aperta dal telegramma inviatogli da Romolo Tavoni, poche frasi ma di altissimo significato: “Carissimo Pietro, grazie per le tue parole e per il tuo ricordo. Sei stato e sarai ricordato come il presidente più importante, autorevole, generoso. Ti sarò sempre vicino, un forte abbraccio”.
Lodi che non hanno lasciato indifferente Pietro Mazzo e la commozione si è fatta evidente; questa non gli ha tuttavia impedito di ricordarsi, con innumerevoli citazioni e ringraziamenti, di tutti coloro che, siano stati parte dell’Unione oppure amministratori pubblici o amici, lo hanno affiancato nel tracciare un itinerario, avviare un percorso impegnativo ma stimolante che ha permesso a tutto lo Sport monzese di trovare evidenza e considerazione nella società.
Per la cronaca, erano presenti anche Dario Allevi, primo presidente della Provincia di MB e Silvano Appiani, assessore allo Sport del Comune di Monza (foto di Donatella Italia ©)