Lo chiamavano “combattente” e “guerriero” perché non si era mai piegato alle avversità e alle sconfitte sia nella vita sia nello sport. Antonio Padovano, a lungo consigliere dell’Ussmb, è stato salutato l’ultima volta nella chiesa di san Carlo mercoledì 24 agosto. Una lunga malattia aveva minato la sua forte tempra, ma non il suo spirito. Parlava solo con gli occhi, ma a tutti dava consigli, ammonimenti, motivazioni, inviti a non mollare mai perché, diceva, “la vita va sempre vissuta, fino al suo ultimo alito”. Padovano è stato artefice di un miracolo in ambito sportivo portando le ragazze della sua Sanda, la società pallavolistica a cavallo tra il quartiere monzese di sant’Albino e quello brugherese di san Damiano, a disputare il campionato di serie B. Per le atlete, anche per coloro che oramai hanno lasciato da anni nell’armadio borsa e divise, Padovano era rimasto il presidente, il loro punto di riferimento. In tanti lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio: il sindaco di Monza Paolo Pilotto, quello di Brugherio Marco Troiano, il presidente dell’Ussmb Fabrizio Ciceri, il presidente del Panathlon Monza Brianza Federico Gerosa, che ha letto un commosso messaggio per ricordarne le doti umane e sportive, soci dei due sodalizi, tanti sportivi e tante persone che lo avevano conosciuto e apprezzato negli anni. Padovano era stato premiato dal Coni con la Stella d’argento al merito sportivo e aveva ricevuto l’onorificenza di Maestro del lavoro nel 2011.