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Per noi che amiamo lo sport, l’agonismo e le sfide l’incidente di Alex Zanardi è stato come un fulmine a ciel sereno. Lui che aveva visto la morte in faccia ci sembrava una creatura immortale, oramai immune da certi “scherzi” del destino. Aveva ricominciato una nuova vita, trasmetteva entusiasmo e positività, era sempre pronto a superare nuovi ostacoli. Era un esempio per tutti. Niente è scontato, sembrava dirci, ma tanti traguardi sono possibili. Basta provarci, basta aver fiducia in se stessi, basta cogliere le occasioni che la vita ci offre anche quelle (in apparenza) meno belle. I cantautori Roberto Vecchioni e Francesco Guccini si erano ispirati a lui per scrivere “Ti insegnerò a volare”, una canzone che inneggia alla vita: «Se non posso correre né camminare, imparerò a volare» cantavano. E ancora: “Qui si tratta di vivere, non d’arrivare primo E al diavolo il destino”. Già proprio quel  destino che ancora una volta si è accanito contro Alex. Noi tutti, ancora increduli per quanto accaduto, uniamo le nostre forze e i nostri cuori e ci auguriamo che Alex si svegli presto, capace ancora una volta di insegnarci, prendendo a prestito le parole di un altro cantautore, Antonello Venditti: che “ quando penso che sia finita, è proprio allora che comincia la salita. Che fantastica storia è la vita”.